Un giorno il cervello e il cuore vollero
scambiarsi di posto...
in una sorta di sfida, non priva di ironia,
ritenendosi sempre uno più importante
e necessario dell'altro...
capaci  comunque, indipendentemente
da dove si trovassero, di poter  svolgere
egregiamente, ugualmente la propria
funzione.
Quando tornarono ognuno al proprio
posto, il cervello si  accorse di aver
dimenticato dal cuore   la propria
ragione e il cuore a sua volta si accorse
di aver dimenticato dal cervello  i propri
sentimenti.
" Cosa facciamo adesso senza di
loro?   "
Si chiesero preoccupati.
Venne in loro aiuto il pensiero, che
apparteneva ad entrambi, visto che non
potevano più tornare indietro.
Al suo ritorno consegnò ad ognuno ciò
che gli apparteneva.
Ma non ritrovarono ciò che avevano
dimenticato così come lo avevano
lasciato.
Sgomenti,  nel contempo iniziando a
litigare come sempre, accusandosi
reciprocamente...
chiesero  spiegazione al pensiero che
gli rispose, cercando di tranquillizzarli,
con un esempio:
" Le lancette delle ore, dei minuti,
dei secondi...
non possono scambiarsi di posto, né
girare una indipendentemente dall'altra,
perché altrimenti non potrebbero
funzionare bene...
sono tutte necessarie ed importanti allo
stesso modo e solo insieme possono
determinare esattamente il trascorrere
del  tempo e...
"..e... ? "
Fecero, sembrando più sereni.
"...e man mano che trascorre il tempo,
nessuna ora, minuto, secondo sarà o
potrà mai essere più uguale a quelli
che erano stati qualche istante
prima. "
Regalando ad entrambi un orologio
che potesse ricordargli quanto aveva
appena detto.
Quando nell'andare via, li sentì
nuovamente litigare:
" Nò, è più preciso il mio! "
" Nò, il mio! "