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Pubblicata il 11/07/2023
Ti sbirciavo dal finestrino   
addentare quel panino
e senza alcuna fretta
mi gustavo la scenetta;
pupille tese,
labbra protese
e mascelle a rostro
per affrontare il mostro,
incerta lo mozzicavi
e in te rimuginavi
da dove fosse piovuto
l'insolito contenuto;
infine la tua risata
scoprendoti osservata
e intuendo mie facezie
tra le troppe spezie.
Tentenneva il tuo viso,
ridente d'occhi e sorriso;
ti leggevo altro in volto
oltre l'avermi assolto.
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