La presenza
della tua assenza
colpisce e stordisce,
inattesa.
Attraversa
i contorni indecisi della notte
insinuandosi dentro ore
grondanti buio,
umori,
sfumature.
Avevo indossato la pelle migliore
per accoglierti
nel vuoto vellutato
che nascondo al mondo,
dentro.
Ed invece
scivoliamo via,
sulle nostre sicurezze di cartilagine,
coscienti
che non saremo già più domani.
Dovrei ucciderti,
la mano trema,
dovrei ucciderti,
perché ho bisogno
di qualcosa da ricordare.