mezzanotte, nell’aroma affievolito
di un ruvido caffè.
anime senza volto appese alle pareti.
vorrei portassero un nome, un giglio
sulla pelle.
sono come i ricordi.
destinati a non avere forma,
ad affollare sibili e tramonti
finché un giglio si posa
nella radura di occhi simili
a specchi.
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