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Pubblicata il 17/05/2023
Ti dirò che il tempo

sfoglia pagine inquiete,

ore come macigni,

pomeriggi di prigionie,

silenzi sepolcrali.

stabilirono signorìe

tutt’ intorno

le pause, i silenzi, le amnesie.

non infrangono, come ieri,

la vetrata del silenzio

l’ eco frondoso dei pensieri,

le melodie, le voci, le parole.

la trascinante danza dei tuoi versi

e sonagli di bracciali,

più non riecheggiano, festosi,

tra le stanze,

una neve di luna

ricopre ogni memoria.

I postini, da tempo,

serrano con pesanti ferraglie

i loro forzieri di cuoio,

ed ora,

sono a corto di fermagli d’oro,

per i capelli.

disertato dai sogni

e dalle rondini

il crocicchio della sera.

pare stranamente inverno,

a Primavera.
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