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Pubblicata il 22/04/2023
allucinati orpelli
tra lasagne di ghisa
imperlate da roride cartelle
di beltà insignite,
concorrono indisposti
a dirigere bariste
intonse nel vestire
vieppiù sedate da
molteplici aquitrini
di mostarda cremonese.
languide lingue immote
foraggian detersivi
tra insetti laureati e
ininfluenti armadi,
votati al sacerdozio
di agricole enigmiste.
scorre tra gli ortaggi ottusi
un circuito di foruncoli d'autore
abboccati al retrogusto e
dall'insegna intermittente.
ahi! Giuda foraneo sgradito agli ottomani
farcito in uno stampo di foglie allucinate!
il riflesso dissacrante
di impedite ossa ripassate al forno,
concorre all'arbitaggio d'insensate ecchimosi,
assaporanti essenze di remoti allori
costanti nell'udito di costipati annunci.
e, alfin, farraginosi fiumi, assopiti nell'incedere, fermentano le asole d'ingegnose allodole di fresco palpeggiate da frivoli casquè!
olè!
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