Tu, non sei che tu a portarmi via.
Non sono i cani gli amici più fedeli dell'Uomo?
Tu che m'accompagni e annusi
i resti degli abbandoni, i residui,
gli scarti distratti e compulsivi.
Non ho che te, respiro peloso,
calore d'affetto senza limiti,
carezze più che umane.
Tu, che ho lavato, spazzolato, curato
per anni di corse e di giochi.
Tu che non ringhi dietro cancellate,
che non fai la guardia e non la sai fare.
Tu annusi tutti, mente che scodinzola al mondo.
Muso che guarda e comprende
dettagli di me che non oso vedere.
Col tuo passo mi segui, sempre,
per stanze, nei giri, nei viaggi.
Non ho che la tua muta e costante presenza,
i tuo occhi nei miei.
Dopo, si davvero, spero sempre che sia dopo.
Mi dico spesso: che accada prima a me,
a te dopo.
Non sopporterei l'abbandono.
La perdita, cuccia e ciotole vuote.
E le foto, i ricordi di quel muso da lupo,
e quei neri occhi negli occhi che dicono:
vedi? esisto solo per te, sei l'alfa
e l'omega anche se non so il greco.
Si, dopo, così mi salvo, vergognandomi
di me "prima" e tu "dopo".
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