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Pubblicata il 04/04/2023
-Primi turbamenti-

un giorno l’eccesso mi si presentò sotto forma di fulgida creatura, una grazia che ricevetti con un empito assolutamente dionisiaco, contenermi parve una soluzione quantomeno fuorviante di fronte a quel suo aspetto virgineo ed etereo. Trasalii quando impavida mi si avvicinò e ben presto riconobbi in lei la figura di una mia sottoposto, riaccesi il vecchio desiderio ch’ella potesse essere una cortigiana, una mia devota e viziosa cortigiana da plagiare senza ricorrere ad arditi stratagemmi. Rientrava nei suoi doveri, quando s’avvedeva delle esigue risorse di sostentamento rimaste , quello di recarsi alla piazza mercantile del sobborgo, ma quel miasma dilagante di quei sudici avventori e da quel salapuzio bavoso che si contorceva fremente dietro l’altare della sua mercanzia, non fecero che da sfregio per la sua indicibile purezza, per la sua integrità, cosa che assolutamente non tolleravo. Spettava a me e soltanto a me, dunque, infrangere quell’argine che tra di noi s’era da sempre eretto rispettando le nostre posizioni, così volli salvaguardarla dagli occhi indiscreti, dalle prevaricazioni altrui, renderla finalmente cosa di mia assoluta appartenenza. Mi compiacqui vedendo il pallore del suo seno, la docilità della sinuosa sua figura, l’amplesso d’un bacio disteso sulle sue labbra dapprima immote, poi avide e dispotiche, al punto da sovvertire ogni mio poliedrico concetto di dominanza, improvvisamente la vidi ripudiare il ruolo che cercai di attribuirgli, ovvero quello di un’arrendevole oggetto di lussuria quantomai asservito. Potei conoscere tutt’altre opulenze in cui trarre benefici da quell’amore impuro, l’atto che confermasse la mia evoluzione in uomo e, con il tempo, in un carnefice sempre più autoritario.

( indubbiamente non è una poesia, nemmeno in prosa, fa parte di un breve racconto che scrissi da ragazzo, ripreso da poco, cerco di correggerlo e abbellirlo. Questo è solo un capitolo. L’ho fatto leggere ad un mio amico editor, me lo ha stroncato però riconoscendomi una discreta capacità di scrittura. Per lui ho usato troppi “ terminoni” con l’obiettivo di stupire il lettore. Pazienza)
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Grazie. Diciamo che gli altri capitoli sono un po’ più scorrevoli

il 04/04/2023 alle 21:59

...caro Mirkierito perché hai scritto: "quell'amore impuro" ?...

il 05/04/2023 alle 19:16

Cantorom il protagonista di questo racconto vive la sua esistenza in modo contraddittorio. Dopo la morte del padre il giovane eredita le sue ricchezze e diviene presto un nome risonante tra il popolo. Da una parte lui è felice della sua dipartita, dall’altra si sente solo e vive nel suo ricordo. Quindi prova molte esperienze per la prima volta, sessuali, di vita in generale, con la difficoltà di gestire la cospicua fortuna. Cerca di mantenere una distanza, dettata dal suo rango, rispetto alla servitù o dalla gente comune. Quell’amore impuro significa che vorrebbe dare sfogo agli impulsi della carne ma al contempo ritiene che averne con un suo sottoposto sia una cosa ignobile

il 25/04/2023 alle 15:33