la paura è una necessità
che ritengo legittima
quando in essa ci deduco
il mio limite emotivo
tant’è che la pratico
distillando amori incompiuti
e scevri di purezza
o ammaestrando
gabbie imperiture
purché sappiano
recidermi la forma
ma è indubbio
che troppi arlecchini
vogliono che io trascini
verso il baratro
( non dispongo di frenesie che auspicano la mia intolleranza )
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