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Pubblicata il 24/03/2023
Due sono le anime feroci
che ribollono nel dannato brulicare nell'inconscio,
torrido e infame del popolo
e che servono i politici astuti.
la prima è quella che si nutre
dell'immagine diafana,
come in un quadro con una cornice
di ciottoli colorati,
del giardino o dell'isola felice.
se mi parli di giardino o di isola
i volti scuri che chiedono asilo
e vendetta per i torti subiti
non possono che apparire rovi spinosi
dalla linfa nera che bruciano il prato
come un mordo incattivito o un brulichio di vermi.
l'isola felice è poi quel tratto di anima,
di dolci carezze, di sole,
che porta promesse di immortalità
e dei riflessi blu della tua donna,
che è solo tuo e di nessun altro.
capite che appellarsi alla bontà non serve a nulla.
in tutto questo c'è tanto della polvere cupa dell'Übermensch
e di un malinteso riflesso di difesa.
la seconda anima, la discordia perenne
è simile alla prima, ma vive nella giungla
e chiede sicurezza ai satrapi
che vivono in comode ville oltre la savana.
qui gli zingari felici sono nemici,
i falsi assistenti sociali che ingannano gli anziani per derubarli,
i ladri di memorie
nelle case povere,
chiamano vendetta.
qui si misura un io stanco, afflitto da nevrosi
stupefatte, che cerca il riscatto
per i propri impulsi inconfessabili
con fantasie di pogrom contro gli straccioni.
questa è l'eterna linfa della destra di fuori
e di quella interiore
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La tua Poesia è vissuta indignazione, quelle che provano le anime sensibili, come Tu lo sei. Ciao Oniat

il 29/03/2023 alle 09:56

Grazie Lucy, ciao

il 31/03/2023 alle 23:14