Tra occhi e palpebre si muovono sogni-pensieri ipnagogici. E i sogni creano realtà e la realtà si fa sogno. Al solito il tuo bel talento: "thumb up" !
Bellissima Beat! Ci fai sognare insieme a te, in quella dimensione incontrollabile tra la coscienza e la volontà. Un affettuoso buongiorno!
In realtà hai scelto di proteggerti, quel luogo ti ha ispirato e adesso è il tuo regno. Un abbraccio
Quando commento qualcuno, prendo il testo e lo copio su un foglio bianco; solo così posso entrarci dentro e le parole non devono sfuggirmi. … Ci leggo, ovunque, un senso di violenza subita - già dal titolo - e poi di rifugio, come a cercare protezione, sperando… La violenza inizia con/come il giorno, con la luce e le schegge - indice d’intrusione - e si dirama nella penetrazione delle palpebre; membrana sottile che dovrebbe proteggere gli occhi ma che, metaforicamente parlando… non assolve al compito; o meglio, non ce la fa! Segue un senso di agitazione che rimane cmq sospeso, come la tua esistenza… in attesa. Quindi… ecco il rifugio in quello spazio indefinito che va tra il volere e l’essere; tra il desiderare e la realtà, tra le aspettative e la brutalità… tra la morte e la vita. – Altra interpretazione potrebbe essere data da quel senso “rosso”; avendo usato parole come penetrazione, onde vandale, impalpabilità, e quella cacchio di intercapedine che potrebbe essere la stessa vagina. ... Ma credo che sia buona la prima lettura!!! (Mo… se me risponni co’ ‘n semplice grazzie… te meno pure!!!) ahahah… Non riesco a esse serio! ... Basta, che me sto a scervellà e se me sforzo troppo poi nun volo pe’ 3 giorni! ?
per la cronaca... di "tra l'anima e la carne" si trovano films e libri... uno di questi è la silloge di Chiara Sesana che nasce dall'esigenza di esprimere la sofferenza, quasi metterla in ordine, dall'urgenza di guardarsi da fuori e di entrare fisicamente in contatto con i propri pensieri e le proprie emozioni per metabolizzarli, razionalizzarli e soprattutto ricordarli.
Gabry Gabry…Tu sei la seconda persona qui dentro che mi conosce meglio. Un giorno racconterò del mio amico Romeo e del mio amico Gabry: due angeli incontrati in questa vita. Vivo nell’intercapedine in questo periodo, molto più vicino all’anima che alla carne. Hai pensato alla vagina e questo è singolare ma il sesso è una pratica sacra per me. Il sacro e il profano si intrecciano e diventano indistinguibili, per me sono complementari, non sarei quella che sono senza uno dei due. Detto questo posso continuare sostenendo che la notte è più pulita, mi conduce a dialoghi con chi più mi somiglia. Il giorno violenta l’anima, le persone violentano le intenzioni, le parole, in questo periodo, credo che si siano prese di me più di quello che avrebbero dovuto. Adesso ho bisogno di quell’intercapedine, ho l’immagine della lucertola che cerca protezione dal cappio che l’aspetta oltre il muretto. Adesso posso dirti Grazie. Buon mattino, Gabry