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Pubblicata il 21/03/2023
Schegge di luce
penetrano le palpebre

È l'alba che mi agita,
queste onde vandale
tra impalpabili esistenze

Vivo nell'intercapedine
tra l'anima e la carne.
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Dolce è l'alba che illumina gli amanti. (Shakespeare)

il 21/03/2023 alle 14:39

Tra occhi e palpebre si muovono sogni-pensieri ipnagogici. E i sogni creano realtà e la realtà si fa sogno. Al solito il tuo bel talento: "thumb up" !

il 21/03/2023 alle 20:19

Bella citazione Rom.

il 22/03/2023 alle 06:02

Grazie corry, troppo buono!

il 22/03/2023 alle 06:05

Bella, bella! Schegge che penetrano occhi e anima

il 22/03/2023 alle 09:06

Bellissima Beat! Ci fai sognare insieme a te, in quella dimensione incontrollabile tra la coscienza e la volontà. Un affettuoso buongiorno!

il 22/03/2023 alle 11:53

Grazie Poll!

il 22/03/2023 alle 14:49

Grazie Bruno! Un’affettuosa serata a te.

il 22/03/2023 alle 18:41

In realtà hai scelto di proteggerti, quel luogo ti ha ispirato e adesso è il tuo regno. Un abbraccio

il 23/03/2023 alle 11:12

Forse hai ragione Sir!

il 24/03/2023 alle 05:56

Profondamente riflessiva...

il 24/03/2023 alle 14:14

Grazie, Signora Gabriela

il 25/03/2023 alle 14:00

Quando commento qualcuno, prendo il testo e lo copio su un foglio bianco; solo così posso entrarci dentro e le parole non devono sfuggirmi. … Ci leggo, ovunque, un senso di violenza subita - già dal titolo - e poi di rifugio, come a cercare protezione, sperando… La violenza inizia con/come il giorno, con la luce e le schegge - indice d’intrusione - e si dirama nella penetrazione delle palpebre; membrana sottile che dovrebbe proteggere gli occhi ma che, metaforicamente parlando… non assolve al compito; o meglio, non ce la fa! Segue un senso di agitazione che rimane cmq sospeso, come la tua esistenza… in attesa. Quindi… ecco il rifugio in quello spazio indefinito che va tra il volere e l’essere; tra il desiderare e la realtà, tra le aspettative e la brutalità… tra la morte e la vita. – Altra interpretazione potrebbe essere data da quel senso “rosso”; avendo usato parole come penetrazione, onde vandale, impalpabilità, e quella cacchio di intercapedine che potrebbe essere la stessa vagina. ... Ma credo che sia buona la prima lettura!!! (Mo… se me risponni co’ ‘n semplice grazzie… te meno pure!!!) ahahah… Non riesco a esse serio! ... Basta, che me sto a scervellà e se me sforzo troppo poi nun volo pe’ 3 giorni! ?

il 02/04/2023 alle 22:42

per la cronaca... di "tra l'anima e la carne" si trovano films e libri... uno di questi è la silloge di Chiara Sesana che nasce dall'esigenza di esprimere la sofferenza, quasi metterla in ordine, dall'urgenza di guardarsi da fuori e di entrare fisicamente in contatto con i propri pensieri e le proprie emozioni per metabolizzarli, razionalizzarli e soprattutto ricordarli.

il 02/04/2023 alle 23:00

Gabry Gabry…Tu sei la seconda persona qui dentro che mi conosce meglio. Un giorno racconterò del mio amico Romeo e del mio amico Gabry: due angeli incontrati in questa vita. Vivo nell’intercapedine in questo periodo, molto più vicino all’anima che alla carne. Hai pensato alla vagina e questo è singolare ma il sesso è una pratica sacra per me. Il sacro e il profano si intrecciano e diventano indistinguibili, per me sono complementari, non sarei quella che sono senza uno dei due. Detto questo posso continuare sostenendo che la notte è più pulita, mi conduce a dialoghi con chi più mi somiglia. Il giorno violenta l’anima, le persone violentano le intenzioni, le parole, in questo periodo, credo che si siano prese di me più di quello che avrebbero dovuto. Adesso ho bisogno di quell’intercapedine, ho l’immagine della lucertola che cerca protezione dal cappio che l’aspetta oltre il muretto. Adesso posso dirti Grazie. Buon mattino, Gabry

il 03/04/2023 alle 06:30