Era schiavo di sé stesso,
dentro il suo esserne
il padrone...
lo colpiva, lo frustava ogni
volta che riteneva lui
sbagliava...
senza conoscere perdono...
annullando ogni suo diritto,
lo rendeva prigioniero...
Come poteva liberarsi da sé
stesso?
Si chiedeva...
mentre ogni colpo si
trasformava in una incurabile
ferita...
le braccia alzate in gesta di
difesa...
avendo paura persino di
guardarlo...
lo umiliava in ogni modo,
lo scherniva e le sue ferite
si facevano sempre più
profonde...
Ma qual era infine la sua
colpa ?
Non capiva...
Era il ricordargli di essere
solo un uomo...
colpevole...
di non farlo sentire un Dio.
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