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Pubblicata il 09/03/2023
Una volta mi ritrovai a vagare di notte con Stefania per le strade di una Palermo avvolgente e misteriosa. Lei, un po' brilla, mi parlava dell'amicizia tra un uomo e una donna.

Scendemmo dal 38 in Piazza Indipendenza e camminammo nella notte come sonnambuli, il Palazzo dei Normanni si stagliava nell'oscurità con le sue forme eleganti. Avevamo trent'anni e lei era di una bellezza curiosa, frizzante.

In quei momenti, su quelle strade, mi sentivo libero, come se una forza che non conoscevo mi avesse spinto al limite, avrei potuto fare o dire le cose che mi facevano stare bene. Stefania era, per me, quasi una sconosciuta, una tenera ribelle che, quella notte, aveva risposto al mio invito di fuggire nella libertà.

Una città misteriosa, la ragazza sconosciuta e la notte. Sembravamo finiti in una dimensione più reale, eravamo finalmente noi stessi. Al rientro, il 38 correva e noi a osservare qualcosa: piazze, luoghi invisibili e quel che saremmo diventati, un ritaglio di vento conservato nel cuore della città.
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Peccato sia stato solo un ritaglio di tempo! Mi piace quando scrivi così.

il 09/03/2023 alle 14:35

La magia della mia città colpisce ancora! Bel racconto!

il 09/03/2023 alle 16:14

Grazie Dani, Grazie Sir. A Palermo c'è qualcosa di magico, un'atmosfera intrigante che cattura.

il 09/03/2023 alle 18:16

Scusa Beat, mi sono confuso con la nostra amica Dani.

il 09/03/2023 alle 18:18

Palermo deve essere molto suggestiva. Non sono mai stata in Sicilia. The Beat confonde, lo so!

il 10/03/2023 alle 06:44