Prima c'era la materia, quella percepita
unicamente dai sensi, poi l'atomo che
formava la materia, ora c'è il Bosone di
higgs, senza il quale e a certe condizioni,
non ci sarebbe massa, né atomo,
né materia...
una materia che quindi si autoproduce, si
autogenera, che non ha bisogno di essere
creata, che si nutre, che si ciba di sé stessa
e di ogni cosa e ognuno uno dell'altro, dal
più piccolo al più grande...
che ci porta all'origine del Big bang...
alla grande bocca...ma qual è il senso di tanto
appetito, di tanta voracità, di tanta fame,
dell'esistere?
Tutto è il cibo di qualcun altro.
Se lo chiede il placton, a sua volta la balena,
la farfalla come l'aquila, l'alga, il frutto
dell'albero...
l'uomo, che a sua volta si ciba, si nutre...
l'universo con i suoi buchi neri, i pianeti...
tutto può essere inglobato, consumato,
nella legge del più più piccolo rispetto al
più grande, nella legge del più forte rispetto
al più debole, dentro l'istinto alla
sopravvivenza di ciascuna specie, dentro
leggi naturali...
in un sistema di reazioni, chimiche, fisiche,
meccaniche e non solo...
fame che genera altra fame...
dello spirito, dell'anima...
fame di giustizia, di libertà, di pace, di amore,
di bellezza, di fronte a ogni forma di violenza...
fame di sapere, di domande, fame di
conoscenza, di risposte, dentro il più grande
degli accelleratori: il pensiero...
fame di perché, di verità e soprattutto fame
di capire, al di là di come è o avviene ogni cosa
e ogni processo, di trovare di ogni cosa,
indipendentemente da ogni credere, sentire,
il senso...
una ricerca del senso, che a sua volta genera
una fame che rimane, al di là di ogni
scoperta, quella più assoluta, grande dentro
l' immaterico "io"...
la fame di Dio.