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Pubblicata il 20/04/2003
Al ciel che m'ha donato
un altr'anno ancora,
rendo grazie intensa,
tali e tante son memorie,
o eventi che ho vissuto,
che m'han trasformato.
Si potrà far bilancia
d'un esistenza intera
in distillati di piacer,
amori ed emozioni,
di sofferenze e gioie
che a tratti del destino
ricorron in frammenti dei presenti,
e di altrettante vite andate.
Ma non avea sentor
di quel vulcano
ch'avrebbe arsomi il core,
dato consistente vita
ad indicibil storie,
e infin consumato
mille esistenze intere,
quasi fosser
una condensata sintesi
d'un universo intero,
racchiuso in pochi
ed intensi…….
Giorni,
anatomie,
riflessi di futuro,
specchi d'un presente
che vive e si fa storia.
In pochi giorni
ho costruito un mondo
fatto d'esperienze,
sensazioni ed utopie
più che umane..
Trascendenti.
Ho messo a fuoco
d'animo l'essenza,
la sua divin presenza
e pur senza timor alcuno,
la malefica influenza,
osservato,il curioso
intrecciarsi dei destini,
di come avvien sovente
che un gioco
si pur curioso com'è la vita,
sia legato da impercettibil forze,
che fan ruotare intorno
cosmologie di sentimenti.
Ho visto così nascer
in un giardin immenso,
tal entusiasmante
nuova forma d'espressione
che rapì 'l cuor mio,
e con esso 'li sensi intieri,
'si forte era il coraggio
che andavo ad osteggiare,
'si tale era il desìo,
di far nascer l'amor
dentromi'l cuore.
E fu così
che illuminati sensi miei,
ripercossero ere d'esistenze,
rivangaron destin sepolti,
rifiorendo a vite nove.
Mentre la vita
si spogliò del senno,
del caos corruppe la materia.
Niente sembrò
come prima avvenne.
Ogni ordine sovvertito,
ogni primaria legge
scrutata e confutata..
Per la prima volta..
cominciai ad assaporar la vita.
Falso e ingenuo
all'occhi miei vestito,
s'aprì un mondo
in cui il reale
più non vollemi appartener.
Illusioni,sogni,fantasie,
si preser una vita propria,
cominciaron a danzar
in folle e smisurata gioia
di libertà.
V'era un moto,
nelle cose,
ch'avea un suo perno,
immoto centro
di gravità celeste.
Avea un cuor di donna
ma all'apparenza Dea,
o figura d'angelica natura.
Dipinta,scolpita nel creato,
a curiosar nel mondo
come ancella dell'Amor.
Fu soltanto un breve
ritratto mio nel tempo,
a cui non oso cercar riparo,
si 'chè il moto
d'un piccolo universo
ha da rotear più in fretta
e mai distoglier fato
dal suo disegno primordiale.
Le cose assunsero
un imprendibil forma,
mescolandosi d'Amor,
le gioie e sofferenze,
immense altezze,
indicibil vuoti.
Tutto appar ora
come un curioso
sberleffo del destino,
ch'ha trascinato a mé tesori ,
d'uno spazio
che non m'appartiene.
Ho dato vita
ad un universo intero,
vissuto in 365 giorni,
miriade di colori,
e sentimenti eterni.
Or non so più discerner
tra le ambigue
dualità ch'io vivo
se fosse ancor un sogno
ciò che ho vissuto,
o sol realtà
d'un sogno che non era il mio,
così come queste
dolci o salate gocce,
chi può dir se siano
lacrime di gioia
o di sofferenza?
Un anno è andato,
e or non so che dire,
se non far a me stesso
i più sinceri auguri,
per il mio primo,
unico e vero
Compleanno.
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Non riesco spesso a leggere poesie così lunghe, ma la tua mi ha rapito...non bastano pochi righi per tirar le somme di una vita...Belle le parole usate, bella la danza tra la tristezza e la gioia che si ricercano nella memoria per aggrapparcisi con forza.....testimonianza di un'esistenza, sentire di esserci stati e di esserci ancora e che non tutto ciò che si è fatto è stato sbagliato!!!
Bravo...e se ho compreso bene che è anche il tuo compleano allora AUGURI di cuore.....
Mary*

il 20/04/2003 alle 20:41

Grazie.
Sarebbe sciocco pensare
che un sole illumini noi soltanto,
e che ogni emozione finisca i suoi effetti,
di crescita,curativi o distruttivi,
una volta consumata..
Sarebbe sciocco pensare quindi
che ogni gioia,sorriso o lacrima
siano solo fini a sè stessi.
E quelli che ho avuto e dato
in un sol anno,
mi hanno fatto sentir più vivo
che non nel resto delle mie vite.
Un caloroso abbraccio.

il 22/04/2003 alle 09:44