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Pubblicata il 13/02/2023
A ognuno va riconosciuto il suo,

altrimenti l'angoscia e la depressione

apparterranno solo agli inferi

e al flagello del disincanto.

la psiche è una macchina con un solo passeggero,

siamo tutti schizofrenici,

quando la vocina dentro di noi

ci richiama alla bellezza della normalità

è allora che che ci accorgiamo dell'inutilità del lamento

che grida contro oscuri presagi

ognuno è il mondo,

ognuno è il suo mondo.

bisogna concedere il palcoscenico

anche all'ultimo che passa,

sfidando la repulsione per l'ordinario,

altrimenti il vicino della porta accanto

diventa l'ombra della tua onnipotenza di coglione

o il busto di cartapesta

di eroi di un mondo che ti immagini estraneo
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