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Pubblicata il 03/02/2023
Raccolti
sul fondo
di un’immensa clessidra
milioni di giorni
pesano
sulla mia vita di Uomo
soffocano
il mio respiro.

Umori
ancestrali
di sofferenza e paura
che come un rosso sudario
ottenebrano
la mente.

Come colui
che
al patibolo debba salire
ciò che resta
nella grande ampolla
del Tempo a venire
afflitto
contemplo.

Una sola preghiera
nel cuore:

che ogni goccia di sangue
versata
ogni lacrima
strappata
ai trepidanti involucri di carne
che
attraverso lunghe Ere
il mio spirito
hanno accolto
di più felici giorni sulla Terra
il miracoloso
lievito
possano costituire.

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Innumerevoli vite umane, un retaggio di dolore mi consegnano, un peso che a stento riesco a sopportare se come un uccello, con la mente volo attraverso i millenni, contemplando con occhi sgomenti l’oscurità in cui, come specie, abbiamo vissuto.
Strano destino quello dell’Uomo se confrontato con le specie animali, che come un unico Corpo, armoniosamente godono della vita sulla Terra.
La speranza è che nel futuro gli uomini possano ritrovare l’innocenza del mondo animale e la gioia che ne consegue ma a un più alto livello di consapevolezza. Solo così il nostro travagliato percorso acquisterebbe un senso!
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Attualissima, retroattivissima e lungimirante.

il 03/02/2023 alle 23:10

Grazie dell'apprezzamento Benandato. Un saluto.

il 03/02/2023 alle 23:59