Come un fiore di melograno
s’aprì la tua bocca
vertice del tuo virgineo desiderio
restammo a lungo silenziosi
sotto il vivido manto dell’alloro
senza mai ritrarci
dalle rispettive nostre premure
( stille d’inverni negli impluvi della memoria )
ma dischiusi gli occhi
trovai solo le impronte
ormai radicate
della mia solitudine
e della mia follia irreprimibile
…le rondini governano cieli tranquilli e cuori in subbuglio…
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