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Pubblicata il 17/01/2023
Più la sua mente si spegneva...
come un grande buco nero che
diventava sempre più grande,
che inghiottiva lentamente, i suoi
ricordi, il suo sapere...
più il suo spirito s'illuminava,
accendeva.
Più il suo corpo diventava sordo
ad ogni abbraccio, più sentiva
dell'Amore il profumo, il canto.
In un contrario che pur non
cancellando la paura,
la riempiva di coraggio.
Sapendo  che sarebbe ritornata
ad essere bambina, forse
rimproverata per come parlava,
mangiava, si vestiva...
Senza avere la consolazione
di una madre, che mentre il
figlio piange, culla.
Senza quella mano che la sua,
senza sapere lei quale mano
stringere, stringeva.
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So di cosa parli ( o credo di saperlo). Grazie per aver dato parole a "quei momenti" , unici e terribili. Parole stupende che sanno interpretare l'indicibile, sia di chi impotente assiste , sia di chi impotente soffre e combatte la più terribile delle battaglie. Bellissimo ( e mi scuso) e straziante il tuo dolore che si percepisce e che racconti. Ti abbraccio.

il 17/01/2023 alle 16:59

Vero Brunozzo, sono "momenti" in cui è l'ombra a proiettare la luce. Grazie, un caro abbraccio.

il 17/01/2023 alle 17:38

Bel significato, Lucy, davvero grande

il 17/01/2023 alle 20:38

Grazie Sir.

il 17/01/2023 alle 21:10

Forse il nostro sentire si "arricchisce" anche grazie al dolore della separazione, a quella lacerazione che in certi momenti ci espone direttamente, senza più protezione alcuna al Flusso incessante del Tempo, alle sue prove, ai suoi terribili "doni". Molto bella. Ciao Lucy. Un abbraccio.

il 21/01/2023 alle 00:17

Ci sono prove, dolori che a volte ti rubano per un certo periodo di tempo, altri che ti rubano, ti rendono prigioniero/a per sempre...e nel per sempre è maggiore l'esigenza di sentire e sentirsi liberi. Ciao Miraer, un abbraccio.

il 21/01/2023 alle 01:48