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Pubblicata il 12/01/2023
Ti scolpisco con le
parole, come un
marmo, da cui piano
piano prendi vita,
forma.
Ti accarezzo nel
levigarti, sto attenta
ad ogni pressione
della mano, per non
danneggiati, per non
farti male e più tu ti
riveli, mi appari, più
io ti amo.
E mentre ti scolpisco,
tu mi scolpisci, come
fossimo un tutt'uno.
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Forse la "scultura" è già presente sotto le tue mani, che altro non fanno se non seguirne le forme seducenti e perfette. Un processo di "riconoscimento" che deve fare i conti con tutto ciò che col tempo, inconsapevolmente, a questa abbiamo sovrapposto; le mille idee di bellezza, di giustizia, i doveri, i bisogni del corpo e persino i sogni della mente. Come in ogni processo di "restauro", ci vuole pazienza, sensibilità, discernimento e amore, quello stesso amore che indietro ritorna come se mai gli anni fossero passati e il dolore di esistere mai ci avesse sfiorato. Molto intensa e pregnante. Ciao Lucy. Un abbraccio.

il 12/01/2023 alle 17:03

Mi hai fatto ricordare Miraer, con il profondo concetto di "restauro", l'arte, la tecnica giapponese del Kintsugi: le cicatrici d'oro. Grazie Miraer, un abbraccio.

il 12/01/2023 alle 17:29

Sai scolpire anche l'amore con una vivezza infinita. Bravissima

il 12/01/2023 alle 17:44

Grazie Verdefronda, un caro saluto.

il 12/01/2023 alle 18:02

Capolavoro assoluto. Congratulazioni

il 13/01/2023 alle 08:54

Grazie Sir, lo apprezzo molto.

il 13/01/2023 alle 09:35