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Pubblicata il 11/01/2023
quella mattina

una luce strana filtrava dalle persiane.

bussava, dapprima dolcemente,

poi sempre più insistentemente,

mi chiamava con voce suadente

abbandonando il giaciglio della notte.

srotolava le fasce che le cingevano la vita,

si librava leggiadra

vestita di un raso luccicante,

mai l’avevo vista così elegante.

aveva scelto una gamma di tessuti inusuali.

erano verdi, poi arancio, porpora e giada…

fluttuava e si addensava.

erano spatolate verdi come fronde sottratte agli uliveti,

accatastate, distese, spalmate. Si sovrapponevano

strato su strato mutando repentinamente nell’aspetto.

erano alghe emerse dallo Jonio?

rosse come bramme roventi di altoforni?

smeraldine come acqua

alla foce del Chidro rubata?

erano nuvole o era sabbia dorata?

da quella visione fui rapita,

prima di abbandonare questa vita.
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Suadente descrizione di un paesaggio idilliaco che culla i nostri desideri e pensieri

il 11/01/2023 alle 18:20

Rubare l'acqua al Chidro per sabbia dorata. Ti tuffa nella realtà. Ciao Anna.

il 12/01/2023 alle 13:56

Dolcissima sei riuscita a portare a compimento il tuo sogno!! Complimenti, Squisita Creatura, tu sei la Fiducia del Domani con affetto Tonino Infinite Grazie

il 12/01/2023 alle 16:08

Una lirica perfetta, immagini che riempiono il cuore come solo tu sai fare. Saluti cari.

il 12/01/2023 alle 19:32