"Testa o croce?" Conclusione poeticamente accattivante ma, credo, fortunatamente non vera. Ad un certo livello sembra proprio che così si comportino, ma come tu stessa in alcuni momenti privilegiati ti ritrovi sicuramente a sentire (tra l'altro so che, come me, ti servi di te stessa per portare avanti un discorso o indurre chi legge a riflettere), pur mantenendo questa immagine duale, la realtà è un'altra. Se prendendo un autobus al capolinea non scendessimo, ci ritroveremmo al punto di partenza, perdendo così la possibilità di montare su un altro mezzo che più vicino alla nostra meta ci potrebbe portare. La Morte ci ricorda di scendere, perché affidandoci solo alla Vita, finiremmo per girare in tondo. Dobbiamo ringraziarle entrambe, con tutto il nostro cuore e lasciare il Caso alle sterili speculazioni filosofiche o scientifiche che limitandosi al livello più esteriore dell'Esistente, l'hanno dal nulla creato. Ciao Lucy. Un abbraccio
Testa o croce, è il momento in cui si decide se una persona continuerà a vivere oppure nò. Un gioco tra la Vita e la Morte? Chissà... è un pò una provocazione, il non sapere né quando, né perché, né come succederà ci rende parte di qualcosa che sembra un gioco. È vero Miraer, ci "usiamo" come ganci per andare oltre. Mi piace confrontarmi con te, mi accresce. Bellissima e profonda l'immagine/esempio dell'autobus, sicuramente vero. Ma sai a volte non riesco proprio ad accettarla la Morte, anche se la riconosco soprattutto spiritualmente necessaria. Un abbraccio Miraer.
Ti capisco perfettamente, una perenne Estate dell'Anima!! Però, forse ci inganniamo, continuando a "pensare con la mente" invece di affidarci al sentire che da quella sulle cose si posa e le trasfigura. Potrebbe essere sempre "estate" anche in pieno inverno, con la pelle delle mani spaccata e il vento freddo che s'insinua nelle ossa!
Vero Miraer, in quell' "abbandonarsi" che tu avevi altre volte evidenziato, suggerito. Abbandonarsi all'eterna estate dell'anima...quella molto più profonda, più vera. Grazie di cuore, a volte ci perdiamo quasi senza accorgersene nei meandri della mente.
Vero Mandilui, ma non sono io, credo noi, a " giocare". Grazie, ciao.
Apprezzata, è il gioco della vita che si ripete e continua sempre