PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/12/2022
Quel pianeta gemello, che i terrestri avevano a lungo vagheggiato e vanamente cercato, era in realtà meno celato di quanto immaginassero. Semplicemente non fu mai notato perché là vi regna la concordia, che tra l'altro non costa.
  Inizialmente disabitato, vi s'insediarono in seguito diverse popolazioni perseguitate sulla terra. Legarono presto tra loro, formando una grande e pacifica comunità, improntata a princìpi elementari di civile convivenza. Vi si praticano tuttora usi e costumi molto evoluti, soprattutto umani, ritenendo stolti coloro sulla cui bocca non appare mai il riso.
E stolti infatti lo furono i vertici di potere allora correnti sulla terra, che non gradendo la presenza di tali etnie, non ne ostacolarono l'autoesilio in sordina, senza però avvedersi che così non avrebbero più potuto avvalersi delle migliori menti emergenti fra loro.
Dal nuovo mondo i coloni scorgevano la vecchia palla gonfiata vagare ancora nelle loro vicinanze e ruotare su se stessa, quasi pavoneggiandosi di essere  perlopiù ricettacolo di dispregio, vacuità, avidità, protervia, iniquità e ormai fucina d'ogni sorta di angheria, abominio e finanche barbarie gratuita. Non che mancasse l'intelligenza, ma veniva perlopiù relegata volentieri nelle bombe, che non sempre la utilizzavano al meglio.
Sulla crosta terrestre gli inquilini più miti, ma senza mezzi per emigrare, dovevano arrabattarsi e soprattutto coesistere loro malgrado con le cricche dominanti, subendone non solo ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento e violenze, ma ancor peggio le conseguenze tragiche di guerre tribali su larga scala ignominiose e anacronistiche.
Dal loro pianeta, sconosciuto ai terrestri, gli esuli monitoravano frequentenente il globo terracqueo, ormai soprannominato vecchio immondo, e sebbene abituati ai drammatici accadimenti che si susseguivano, si sorpresero notevolmente quando all'improvviso rilevarono fragori e bagliori enormemente più intensi del solito.
  Profondamente turbati e preoccupati per le minoranze di probi che ancora là permanevano, decisero un sopralluogo, pur con tutte le difficoltà e rischi che l'operazione comportava; almeno per capire cosa stava succedendo e se v'era possibilità di fare qualcosa.
Ma una volta giunti in vista di quei loro vicini, oltre a rendersi conto che l'ennesima disputa era stavolta di portata immane e il marasma totale, realizzarono con sgomento che nell'universo non era ancora stato approntato un servizio superiore di pronto intervento d'emergenza. E così assistettero al disfacimento totale di quell'antico pianeta, senza neppure riuscire a capire quale era temporale fosse, dopo le altre già tramontate, quella appena conclusasi in modo irreversibile per il genere che si definiva umano.
In seguito, attuando i risultati di avanzati studi scientifici già intrapresi sul loro nuovo pianeta, oltre a saperne di più sul vissuto preapocalittico del loro pianeta natio, riuscirono anche a scoprire il motivo per cui i terrestri non li avevano mai trovati. Semplicemente perché navigavano inutilmente nello spazio anziché nel tempo e se a volte gli riusciva di farlo in quest'ultima dimensione, avveniva sempre nella direzione sbagliata: verso il passato. Ovverosia verso quelle epoche durante le quali pare che qualcuno definisse quel mondo il migliore di quelli possibili, così come può esserlo un angolo di savana dove un gruppo di erbivori assiste perlopiù impotente e rassegnato, se non indiferrente, al soccombere di un suo componente tra le fauci di un felino.
  • Attualmente 4.75/5 meriti.
4,8/5 meriti (4 voti)

Grazie. Bello anche il tuo nome, la morte di Marat, i film di Arnaud, i documentari di Costeau...

il 21/12/2022 alle 13:05

Complimenti per lo straordinario racconto pregno di alto significato, amico Benito! Buon Natale

il 21/12/2022 alle 14:37

Grazie, Morris. È un seme che mi si era piantato in testa fin dallo scoppio della guerra in Ucraina. Finalmente ora l'albero si è sviluppato. Auguri anche a te.

il 21/12/2022 alle 15:21

Grazie, Soraya. Per i complimenti e per il tuo cuore che li porge.

il 21/12/2022 alle 15:24

Sempre più intricata è la vita, ma ardite sono le scappatoie che illudono. L'immaginazione, con quella sua speranza dal respiro breve, lascia alle spalle tutti i fantasmi. Ciao

il 21/12/2022 alle 17:35

Già, immagino ma non posso. Ciao.

il 21/12/2022 alle 21:10