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Pubblicata il 15/12/2022
Le conservava con cura, una ad una.
Una in particolare, di tessuto, che raffigurava un Santo, con attaccata
una cordicella di stoffa bianca.
La teneva, nascosta, attaccata al suo vecchio reggiseno, ma vicino
al cuore, insieme alla chiave del suo armadio, le due cose, per lei
importanti, da cui non si separava mai.
Erano le immaginette sacre di mia nonna, che conservava dentro i
suoi piccoli, con i fogli come carta velina, man mano consumata,
scritti con caratteri ancora più piccoli, libri di preghiere.
Lei sapeva con chiarezza e li distingueva, qual erano i libri, le
immaginette d'invocazione, quelli di penitenza.
Penitenza, che credetemi, secondo me, rispetto ad oggi, non aveva
bisogno alcuno.
Ma partiva dal principio che regolava tutta la sua religiosa vita:
Se sono persona comunque ho bisogno di aiuto ed invocava.
Se sono persona comunque ho peccato in qualcosa, qualcosa
ho sbagliato e senza chiedersi poi nemmeno cosa,lei chiedeva,
perdono, pregava.
E se anche lei non avesse avuto bisogno o fatto niente di male,
niente di cui sentirsi in colpa, pregava come pregasse per sé
stessa, per tutti gli altri, per arrivare non so fino a quale
generazione, perché la famiglia di una volta proseguiva dai
genitori, ai figli, ai nipoti ai cugini dei cugini, ai vicini, ai più
lontani.
Fino ad arrivare ad ogni persona, in quel senso di appartenenza,
apparentemente privo d'infinito.
Instancabile, mai di fretta.
Lei quel rosario che le era stato messo tra le mani, nel suo
prepararsi al riposo eterno, lei l'aveva scelto, quello che
amava di più, ch'era stato un regalo, che aveva più di tutti
usato.
E ne aveva tanti, come di immaginette, alcune veramente
belle e le teneva chiuse nel suo, come fosse uno
scrigno, nel suonarmadio.
Dietro ognuna di esse, un'invocazione, una preghiera.
Alcune erano ormai completamente gialle.
E li conservava, senza che il tempo ne avesse potuto fare
una sola piega.
Come, oggi si conservano altre cose probabilmente più
preziose, fossero gioielli.
Ne ricordo, in particolare alcune, quelle con in margini
ritagliati a zig-zag, qualle con un leggero accenno di
polvere argentata, di polvere dorata.
Alcune con fiori disegnati, altre con accenni di merletti
attaccati.
In quell'aura sul capo o su tutta la figura, in quelle
immagini disegnate, che ne evidenziava l'importanza,
che pur non conoscendone l'origine, perché nessuno
glielo aveva mai spiegato, sapeva comunque che
rappresentava qualcosa di divino.
Lei non aveva domande, non cercava risposte, non l'ho
mai sentita pronunciare, non almeno nei miei ricordi,
la parola " Perché" che fosse in qualche modo legata
al senso della vita, lei  semplicemente pregava.
Anche in mezzo alle voci di noi piccoli che giocavamo.
Pur se arrivava qualcuno o dovesse fare qualcosa, se
sentiva  di pregare, pregava, in giaculatorie, in forma
di litanie antiche.
E tra una parola e l'altra, continuava le sue  preghiere, 
che noi a stento capivamo, che aveva imparato ormai
a memoria, senza un apparente punto, senza
punteggiatura, in una sorta di quasi silenziosa
cantilena.
Le prendeva tra le mani, quando voleva farci un
particolare dono, che fosse significativo, importante,
le sceglieva ad una ad una, poi guardandoci,  per
vedere se ci fosse corrispondenza giusta tra noi
e loro, con uno sguardo colmo di amore, disorriso,
che voleva dire:
Vieni ho scelto...ce le porgeva.
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Particolari di religiosa e devota vita, raccontati in modo esaustivo! Affascinate! Brava Lucy!

il 15/12/2022 alle 17:25

Grazie Sir, con affetto.

il 15/12/2022 alle 18:59

La semplicità! Così evitata, così spesso giudicata male dall'arroganza della mente che dall'alto del proprio piedistallo di libri, diplomi e laure varie, non riesce a vedere al di là del proprio orizzonte di carta, perdendosi l'essenza stessa delle cose. Certo una mente acculturata che sapesse ritrovare quella semplicità, avrebbe ancor più potere di agire sugli altri e sul Mondo. Tenero ricordo di una persona a te cara, ma anche di quello stato che tutti noi, più o meno da tempo abbiamo perduto. Un abbraccio Lucy.

il 16/12/2022 alle 16:16

Vero Miraer, non saprei dire meglio, di come hai detto tu, grazie ancora Miraer. Un caro saluto

il 16/12/2022 alle 18:29

Mi ricorda la mia bisnonna Mai una parola fuori posto mai un gesto di insofferenza in una vita di povertà e difficoltà. Solo.tanta devozione ,tanta fede. Tanto timore di commettere qualcosa di sbagliato, in una esistenza irreprensibile fatta di soli.sacrifici e amore per gli altri. Queste persone sono "speciali", quasi in odore di santità . Toccante descrizione , molto partecipata. Grazie per averla condivisa.

il 16/12/2022 alle 22:40

Grazie Poieos,, si persone semplici, "speciali". Grazie per aver condiviso anche Tu il tuo delucato ricordo. Sono ricordi del cuore. Un caro saluto

il 16/12/2022 alle 23:43

delicato

il 16/12/2022 alle 23:44