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Pubblicata il 14/12/2022
L'elaborazione della realtà effettuata dal nostro sistema centrale non necessariamente corrisponde al vero. La vista, l'udito, il tatto, l'olfatto sono sensi che obbediscono alle sinapsi e a impulsi elettrici.

Sin dalle scuole elementari, c'insegnano le regole basilari della matematica, le tabelline, le addizioni e via dicendo. Se ci pensate, è il nostro snc che, tramite impulsi elettrici, riesce a costruire un impianto matematico, algebrico, logico: due più due fa quattro. Dentro di noi due più due fa quattro, cos'è una radice quadrata? Così, ci rapportiamo ad una realtà esterna. Io che sto scrivendo, sto utilizzando quel che avviene nel mio snc, impulsi elettrici mi stanno permettendo di scrivere sulla tastiera.

La matematica, la logica, i colori, son dentro di noi, il senso dello spazio e del movimento, l'illusione del tempo. Sto scrivendo sulla tastiera qwerty, non ho bisogno di cercare i tasti, perché li conosco a memoria, so dove stanno.

Cosa c'è al di fuori di noi, dei nostri impulsi elettrici, dei nostri neuroni appiccicati gli uni agli altri? Una realtà che non esiste o un palcoscenico vuoto che riempiamo di comparse e cieli azzurri? Cosa ci sta oltre la nostra logica, oltre la nostra matematica? Anche i ricordi son prodotti di impulsi elettrici, la nostalgia e l'amore vivono di una vita scoccata dentro. Cosa ci sarà al di fuori della nostra scatola cranica quando tutte le matematiche saranno azzerate o infinite? Un palcoscenico vuoto...
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...tutte, forse...tranne il P greco...

il 14/12/2022 alle 12:15

Il p grego pure scomparirà....ciao Rom, ciao Torino.

il 14/12/2022 alle 17:28

...il p greco, detto sottovoce, è lo stesso Dio...dopo la virgola si va all' infinito...

il 14/12/2022 alle 18:20

Non so se c'entri qualcosa ma sto facendo un sogno, sempre lo stesso o cmq simile, spesse volte. Sono in un luogo che è sempre una strada e, ad un certo punto, quando faccio per entrare in una delle porte che conosco e che la fiancheggiano mi accorgo di non trovarla più. Faccio alcuni passi indietro per sincerarmi di non aver sbagliato numero civico e scopro che non c'è più, tutta la strada è sempre quella ma i dettagli sembrano appartenere ad un'altra epoca che non riconosco mia, come se fossi stata catapultata prima o dopo quello che stavo facendo. Sento un grande disagio, penso ai miei figli che non mi vedranno e si chiederanno dove sia andata. Io sono lì ma non so come fare per tornare dentro il mio tempo, mi sento spaesata e sola.

il 14/12/2022 alle 18:36

Forse c'entra Genz, penso che rientri nel caso delle paure inconsce. Il fatto di sentirsi soli è connesso al non riconoscere più la realtà o di percepirla mutevole o inconsistente. Eugenio Montale quando ha composto "Forse un mattino andando in un'aria di vetro", probabilmente aveva chiaro questo interrogativo, questa paura.

il 14/12/2022 alle 19:30

Letta adesso, non la conoscevo. " Ed io me ne andrò zitta tra quelli che non si voltano, col mio segreto." Consapevole di aver lasciato, alle mie spalle, semplicemente il nulla. Mi ci ritrovo, sì.

il 14/12/2022 alle 20:15

Naturalmente nel primo rigo volevo scrivere: sistema nervoso centrale, mi sono accorto adesso della mancanza.

il 14/12/2022 alle 20:38

ma... hai visto per caso la serie 1988? ahahh...

il 15/12/2022 alle 13:43

@acquarius: anche tu hai visto la serie? se sì ci sono delle strane botole per tornare indietro o avanti; segui lo scarafaggio! AHAHAHAH... @vins: nella nostra scatola cranica nn ci sono solo tt le info che abbiamo accumulato nel tempo... e le matematiche di cui parli ne occupano solo una parte. un'area del cervello è destinata alla creatività e quindi alla fantasia! ... nn rimarrà il vuoto ma al contrario, la mente... libera da ogni cosa che la limitava... potrà finalmente costruire qualcosa di nuovo. quindi nn tt è perduto! anzi...

il 15/12/2022 alle 13:49

Chi può dirlo meglio di te Gabry che hai sperimentato l'oltre? La mente si libera e si fonde con la fantasia...

il 15/12/2022 alle 14:13

No, non lho vista Gabry, i miei sogni a volte sono proiezioni dei timori che di giorno non fanno paura ma hanno cmq bisogno di prendere, inconsciamente, forma.

il 15/12/2022 alle 18:56