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Pubblicata il 13/12/2022
Finché resterà semplicemente un’eco che lenta va sfumando…

Allora, i vostri rintocchi più non sentirò
e la tristezza, l’impotenza, travestita di gaie risate
e le parole e gli occhi
su di me si faranno leggeri
evanescenti memorie
a sbiadire - fino al prossimo arrivederci -

Chissà se in quei posti tornerò a camminare, ridere, giocare, sperare...
ed i letti saranno odorosi prati, e vorticose ore, mirabolanti colori, magiche scritture...
senza l’attesa di un domani inesistente

chiuso
tra un non vivere
ed il germoglio che chiede acqua
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Bravo davvero, Gabry! Hai espresso i tuoi concetti con garbo ed eleganza! Complimenti.

il 13/12/2022 alle 20:04

Uno scritto che trovo forte anche se pregno di tristezza ,e quel germoglio in balia di qualcuno che lo nutra di acqua penso che crescera' bene ,il mondo e' pieno di brava gente.Un Salutone

il 13/12/2022 alle 20:26