Finché resterà semplicemente un’eco che lenta va sfumando…
Allora, i vostri rintocchi più non sentirò
e la tristezza, l’impotenza, travestita di gaie risate
e le parole e gli occhi
su di me si faranno leggeri
evanescenti memorie
a sbiadire - fino al prossimo arrivederci -
Chissà se in quei posti tornerò a camminare, ridere, giocare, sperare...
ed i letti saranno odorosi prati, e vorticose ore, mirabolanti colori, magiche scritture...
senza l’attesa di un domani inesistente
chiuso
tra un non vivere
ed il germoglio che chiede acqua
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