Ognuno vive PH a modo proprio, è chiaro che vi sono individui che inconsapevolmente lo rendono tale, ma per fortuna ve ne ne sono altri che consapevolmente lo rendono libero e il migliore!
E' un po' di giorni che ci penso e non c'è niente di più figo dell'idea di un sito di poesie come ghetto, dove la patina sociale salta come un canguro, lo stesso per i modi di fare affettati, dove esce la vera anima con tutta la sua bella incongruenza. E' che si perdono status, una vera "gara", una gara di vera bellezza. Ciao e grazie vincent
Grazie a te Jim, da noi c'è accoglienza perché, in fondo, crediamo nel potere dell'arte: sconfiggere ed esorcizzare il pregiudizio.
Grazie a dio che c'è! Dopo anni e anni a convincermi che fosse necessario essere universali, ormai sono felice di avere nicchie, anfratti e luoghi semi dimenticati dove fare una cosa così sconveniente
Forse la cosa più sconveniente è convincersi della necessità di essere universali. Ciao Vi.
Io, ad esempio, quando mi collego metto pure una bandana nera su un occhio per immedesimarmi meglio nella gang. A parte gli scherzi, viene da sorridere.Chi scrive resta cmq un universo a sé, ovunque lo faccia. Che sia considerata una schifezza oppure una perla non dipende certo dal sito ospitante o dalla serietà o meno dei restanti autori. Ho letto, qui, belle poesie e anche poesie che non mi dicono nulla, un po' come accade in tutti i siti. Mi lascia perplessa, più che altro, chi giudica il prox per sommi capi.
Altra cosa, me ne è sempre fregato poco che sia sconosciuto o meno, non corriamo certo per ottenere il premio Campiello.
Ph ha delle pecche, l'ho sempre sostenuto. Poco controllo, ampia libertà di pubblicare qualsiasi cosa e senza misura alcuna. Forse hanno inserito il pilota automatico e in cabina non c'è nessuno.
Il pilota automatico...e noi navighiamo dentro l'astronave diretti chissà dove, mi ricorda la serie televisiva "Spazio 1999". Saluto Dani, Aug e Genz.
Argomento stimolante, vedo che non hai perso l'abitudine di lanciare sassi nello stagno...Allora, esistono i ghetti ed esiste sempre poi il " mare magnum " della socialità comune che cambia a seconda delle epoche si nutre di valori diversi ma in fondo rappresenta sempre la stagnazione. E' dai ghetti che nascono le idee nuove ed i semi del futuro, dai tempi dei ginnasi filosofici greci, quelli di Pitagora, Platone ecc. passando per quel ghetto che era la comunità di Cristo e dei suoi discepoli. I ghetti poi , una volta che hanno vinto, diventano a loro volta avversari del cambiamento in questa eterna giostra tra stasi e cambiamento. PH un ghetto? Certo qui si coltiva la poesia e la libera espressione, lo è...ciao Vincent
Ci sono i ghetti dove vige la dittatura che isola i ghettizzati e ghetti che si autoregolamentano (per scelta o per anarchica fede) e diventano isolati al resto del mondo anche loro perchè si autoalimentano finchè c'è energia. I primi verrann sconvolti dalle rivoluzioni, i secondi si autoestinguono o passano alla storia perchè la loro fonte di energia è inesauribile o continuamente alimentata.
"Ghetto", luogo in cui vengono confinate minoranze etniche, religiose. Recinto dentro altri recinti al cui interno, inconsapevoli, tutti viviamo. Ma se la "società libera", come io penso e sento, è una pia illusione, un concetto vuoto adatto solo a farci sentire al sicuro e impedirci di sviluppare i nostri veri talenti (non quelli dei vari Talent show), allora tutto si capovolge e pur se assediati, controllati e disprezzati, dovremmo esser grati del nostro, spesso volontario, confinamento. Ciao Vincenzo.
Buondì Marco, grazie di aver espresso il tuo pensiero e buona festa di Santa Lucia.