È lei, la bestia
che nel vicolo
affronta i passanti
dorme nelle scatole
e raccatta i rimasugli
di paure e urla
ne fa brodi sugosi
e mangia, con gli artigli lordi
È lei, vostro onore
la bestia, con gli occhi di brace
un muso nero da batrace
tanti denti quanti un monco
e poi piedi, con calzature
di sicuro dubbio gusto
la bestia, lei, che ho nel cuore
e mi fissa mentre passo
un giorno dopo l'altro
mi prenderà, lo so,
per quanto veloce io vada
un singolo passo falso
e quella stoffa ruvida
si chiuderà sul mio sapore
sarò un altro ingrediente
sarò un vago incidente
dimenticato e stanco e bollito
signori, quel mostro
del cul de sac è il mio
lo confesso, ve lo presento?