Uscendo dalle nebbie
dai fumi delle tempie
con il cuore gonfio
e il naso chiuso
qua sul petto
lì, li ho tutti contati
alcuni in vetro ossidiana
altri grandi come macigni
altri minuscoli come batteri
e i miei preferiti, distanti e irreprensibili
distanti e incorruttibili, placidi
lenti e contemporanei e insieme eterni
come pianeti che vedo solo dall'osservatorio
loro, eccoli, uno dopo l'altro.
penso a volte la mia collezione sia completa
finalmente, li so nominare tutti
catalogati come i capelli che perdo
raccolti come i libri che non leggo
e invece, c'è sempre una nuova ricerca
una nuova frontiera e dimensione
eccoli, in parure luccicanti
i miei difetti.