Senza di lei nulla è possibile.
Da quella genetica che genera, materica a quella più spirituale,
divina.
Da quella personale a quella collettiva, da quella più antica a
quella più moderna.
In lei è il passato, il presente e il futuro.
Che può oltrapassare persino i confini della morte, nel ricordo
di chi vive.
Si può pensare che serva solo all'occorrenza.
Che in fondo poi non sia così importante.
Ma è lei che fa di ogni cosa la differenza.
Niente può essere separato da lei, senza smettere di esistere.
Dal più grande amore al più quotidiano essere, vivere, sentire.
Senza di lei, non c'è spazio, non c'è tempo.
È lei lo strumento infine più potente, che reclama il suo trono:
sua Maestà la Memoria.
Sembrava a quel punto tutto così facile, semplice, tranquillo.
Stava finalmente per sedersi quando...
Quando la ragione, però si oppose.
No, sono io lo strumento più potente!
No, io il cuore!
Iniziando a litigare, portando avanti tesi e controtesi.
La memoria allora gli rispose:
Siete tutti miei sudditi, allo stesso modo.
Ma l'anima, lo spirito intervennero:
Chi vi credete d'essere!
Voi siete la superficie, noi siamo il profondo!
La memoria senza minimamente scomporsi, disse loro:
Siete forse superiori a Dio?
Di quel Dio, di cui si abbia memoria o non si abbia, comunque
lo si consideri o si chiami, esiste.
Dio è la memoria in assoluto.
Dio è memoria.
Memoria di Sé, come Padre, come Figlio, come Spirito.
Da cui tutto parte e a cui tutto giunge.
Che può essere dimenticato, ma non dimentica.
Senza di Lui non c'è memoria, non c'è coscienza, non c'è
sopravvivenza neanche di chi ha perso di sé e degli altri
la memoria.
Che tutto genera ed espande, che sia il tutto o il niente,
il vuoto o il pieno.
La Terra, la Luna, i Pianeti, le Stelle, gli Universi e oltre.
Che sia la realtà o il sogno.
E così dicendo si sedette sul suo trono, quello che
governa gli uomini, riconquistando il suo meritato
posto.