Queste "bolle" di spazio/tempo, che poeticamente così bene tratteggi, non sono solo pura, seducente immaginazione e poesia. Sono tutt'attorno a noi, e sono le infinite "case" del Padre; minuscole, maestose, affollate e solitarie, scintillanti e tenebrose. Probabilmente anche quest'universo con le sue miriadi e miriadi di galassie, le sue dimensioni nascoste altro non è che una piccola bolla sulla cresta di un'onda. I nostri spiriti ne sono ad un tempo gli artefici e gli smemorati inquilini. Fortuna vuole che come un acquilone ne stringiamo tra le mani il filo. A rifletterci, questi pochi versi sembrano uno struggente "ricordo". Ciao Lucy60. Un abbraccio.
Fortuna vuole...vero Miraer. Grazie per la tua delicata analisi. Un caro saluto.