mi sbalza fuori
l’urto indeciso
e rapido
dell’occhio assente
nella palpebra serrata.
braccia verso l’alto
mi ricordano
paure di bambina
ed il sorriso largo
del giorno
illumina e confonde.
se un colore
sa tradurre un pensiero
sia pure il benvenuto
nel groviglio di stelle
che ho nascosto.
passi incerti,
di vento,
si posano,
isteriche farfalle,
su di un’armonica follia.
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