Sospeso il tempo del richiamo
dolce lacrima il buio nel suo ti amo.
Trema la mano con stretta la promessa
e dolce carezza la serale casa.
Immago arresta in corsa l'oblio
ove paura serra la sua firma
memore del dolore sordo a l'io,
accantona tutto quel che richiama
e per non morirne schiava, lo doma.
Piega voglie sottovento lo spoglio
ondeggiante foglio, timido mio figlio
e flebile al tempo intona un pianto
nel cuore ormai senza più incanto.
Ora tenta il ritorno a morso sordo
ma è schianto sigillato al fondo.
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