Provocazioni, assurdità...comunque immagini che mi... attraversano, nel campo del tutto poi non è così certo.

il nostro spirito, anima, non sono all'interno di noi, ma all'esterno del nostro corpo, che poi quando si muore, sembrano, almeno come alcuni credono, lasciare come uccelli migratori, il proprio corpo.
Non siamo stelle che, da questo punto di vista, vivono, generano emettono luce propria, ma solo, luce riflessa.
Come la luce di dio, della natura, dell'universo, della stessa luce riflessa dalle persone a noi più vicine e/o di altro.
Tutto può essere e si trasforma in luce ed ombra.
Un riflesso che si trasforma in un'aura più o meno positiva, che riflette la luce, il bene, ma allo stesso modo, anche il male, l'ombra.
Che allo stesso tempo attraversano il corpo, provenienti da una fonte, fonti esterne ad esso.
Il corpo è istinto, materia, sopravvivenza, non può essere e/o generare, altro, se non ciò che è legato direttamente o indirettamente ad esso.
Il cervello è il suo decodificare, sia della nostra parte materica, interna, del nostro corpo, sia  di quella non materica, che dall'esterno attaversa il nostro corpo, più spirituale, più attinente all'anima e per questo più emotiva, inerente al sentimento.
Possibile che poi il pensiero, i sentimenti, così a loro volta astratti, possano a loro volta essere racchiusi in strutture così materiche come il cervello, il cuore?
È tutta questione, capacità di decodificazione, il diverso essere, il diverso sentire.
Corpo che riflette, che è attraversato, che restituisce poi all'esterno ciò che
come pensiero ha decodificato, ha riflesso, ciò di cui è stato allo stesso tempo attraversato, in un continuo rinnovamento, mutamento, scambio.
Spirito, anima, che esistono allo stesso modo, sia nel vivere del corpo, che nella sua naturale morte.
Non è che improvvisamente emigrano, diventano altro o chissà inquali luoghi o non luoghi finiscono.
Per cui alla fine, spirito e anima dei corpi vivi e dei corpi morti insieme ci circondano e stupendamente fluttuano.
Anima, spirito che  circondano stupendamente il nostro corpo e che così, finalmente, lo liberano.