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Pubblicata il 04/11/2022
Sapeva leggere, suo malgrado, come tanti,
tra le righe e sapeva leggere i silenzi...
sapeva distinguere un'ironia distruttiva,
una derisione, che non apprezzava, da una
costruttiva critica, che invece apprezzava...
Era questo il suo limite forse, che non aveva
né la pazienza, né la diplomazia, né la saggezza
di superare, né se tale derisione era fatta su di sé
o se era fatta sugli altri?
Cosa doveva fare, rimanere in questo, in un
angolino, muta, chiusa?
E lasciarsi portare via, ogni volta che succede,
come da un fiume in piena, che porta via detriti?
Far finta di niente, di non capire e abbassare,
come sempre, nuovamente, il capo?
In un :Che vuoi che sia?
Era questo che si doveva fare, consentire?
Che i tanti, che subivano, a volte come lei,
tali velate e non, derisioni, non avessero
mai voce?
E tutti lì, muti, ad applaudire?
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A volte bisogna non lasciarsi portare via! Comunque, sempre brava!

il 04/11/2022 alle 07:14

Vero, grazie.

il 04/11/2022 alle 14:49

Ciao Lucy60...mi sono ritrovata nel tuo testo e, istintivamente mi sono chiesta se per caso mi conosci...sono simile al personaggio da te tratteggiato e come lei sorvolo su giudizi negativi a cui non voglio dare importanza sapendo che non sono quella che mi descrivono .... ignorarli è il dispetto che li fa star male....mi piace come scrivi e ti leggo volentieri...Gabriela.

il 04/11/2022 alle 21:03

Ciao Gabriela, anche a me viene naturale leggerti, conoscerti. Ti sento vicina e ho molto stima di Te, attraverso la Tua preziosa Poesia. Sei per me, una Persona qualità, generosa forse, probabilmente, più con gli altri che con se stessa. Sono contenta che condividi. Abbi sempre cura di Te, un caro saluto.

il 04/11/2022 alle 22:38