Un antico arco caduto, distrutto da
più moderne esigenze umane, cercava
tra le sue pietre, senza sosta e a volte
piano, piano...
"Cosa cerchi con tanto accanimento?
Cosa non trovi? Cosa hai perso?"
Gli chiese, passando di lì per caso,
incuriosito, un uomo.
"Posso esserti d'aiuto?"
"Cerco..." rispose : "chi tra tutte
queste pietre, mi sosteneva, tra
spinte contrastanti, ripartiva le forze
date dal peso che portavo.
Distribuendole, fin giù alla base,
dove dovevano essere uguali e
contrarie, per contrastare le forze
provenienti dal profondo della
terra ".
"Com'è possibile che esista..."
l'interuppe l'uomo: "qualcosa che
debba essere uguale e allo stesso
tempo contrario? "
" È la legge, non vista, dell'equilibrio
dei corpi e chissà forse della vita".
Gli rispose l'arco.
"E cosa c'entra tutto questo,
con la pietra che stai cercando? "
Continuó ormai preso.
" Nel mentre che parliamo,
aiutami a cercarla. "
" Vedi...con quella pietra che sto
cercando, tutto è stato possibile,
tutto è iniziato.
L'uomo ha imparato a costruire,
costruirsi, a pensare, sentire, ad
andare in alto".
"Tutto questo una sola pietra?
Sembra incredibile!"
E come la riconosco? "
" Ha forma di cuneo, rastremato
verso il basso...
pensa a qualcosa o a qualcuno,
o semplicemente in te stesso,
che per te rappresenta il
caposaldo, la metafora stessa
dell'esistere, l'elemento di
distribuzione, di passaggio e allo
stesso tempo il punto fermo,
il perno, senza il quale, non
avresti potuto reggere il peso
della vita".
" E come si chiama?"
"Si chiama Chiave di volta"
"E se la trovi, cosa ne fai?"
"Mi ricostruisco"