L'ho dedicata, comunque come una lapidaria carezza, avendo potuto rinviare al mittente gli stessi sassi lanciati, ma sarei dovuta scendere allo stesso livello. Inoltre, pur potendolo fare non scappo di fronte a certe persone, anche se mi trovo in un momento priva di difesa o perché colta di sorpresa. Si, mi ha fatto molto male, perché le parole usate come sassi, possono davvero ferire. Tutto è nato da una mia parente (acquisita) che si è agganciata e ha usato una mia poesia per farmi l'ennesima morale. "Se" la mia vita non corrisponde al suo modo di essere, di vivere, "allora" la mia vita è astratta (perché sarebbe solo poesia) e per questo quindi, inutile. Così ha definito la mia vita. Astratta, inutile, ciò che io non direi mai o non farei capire mai, neppure al mio peggior nemico. Scusa lo sfogo Sir.
La Poesia che è solo poesia... proprio non sopporto questo modo di considerarla, in nessun caso e per nessun motivo, al di là del fatto di per sé.
Questo è il motivo per cui bisognerebbe scrivere con più forza e più costrutto, amica Lù! Il poeta tende troppo all'astrazione e deve convincersi che occorre inserire fatti e parole concrete per poter disintegrare ogni superficiale giudizio che provenga dall'esterno! Vai avanti con le tue battaglie e non ti curar di loro... perchè alla fine vincerai la guerra!