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Pubblicata il 25/10/2022
E poi tu...tra gli esseri, tra le creature più belle che abbia mai visto,
il mitico cavallo alato, Pegaso, era apparso davanti ai miei occhi.
Ti sei liberato della briglia d'oro che la dea Atena aveva regalato a
bellerofonte, perché riuscisse a domarti e hai ripreso il tuo
spettacolare volo.
In un inaspettato salto maestoso, quasi rallentato, hai scavalcato
la siepe, accompagnato dallo stupore di tutti noi presenti, improvvise,
ammutolite statue.
In quel luogo dove un rinnovato Zeus, che prima ti aveva usato per
trasportare fulmini, ora ti  addestrava, ti faceva correre per far
vincere, far guadagnare il più mortale uomo.
Alto, dal mantello con riflessi bronzei, la tua criniera al vento, nitrivi
orgoglioso e allo stesso tempo spaventato.
Da persone che cercavano di imbrigliarti ancora, scuotevi la testa
e la criniera, gli occhi pieni di terrore, confuso.
Non capivi cosa stesse succedendo, stavi solo dando sfogo alla
tua istintiva libera, innata, impavida natura.
Scappando da una parte e l'altra e dal lato opposto, appena
riuscivano a raggiungerti, non eri più in grado di fermarti.
Non volevi essere di nuovo fatto prigioniero, eri la ribellione allo
stato puro, sudavi, ansimavi, ogni nervo, ogni muscolo a quella
ribellione, teso.
Perché sapevi, che se tu non  fossi riuscito a scappare in quel
momento, quello sarebbe stato il tuo ultimo volo.
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Scrivi di lusso (letterario)! Applausi!

il 25/10/2022 alle 12:09

Grazie Sir :-)

il 25/10/2022 alle 13:46