Una volta Vin la poverta' era una maestra di vita con annessi e connessi ,che ci portava alla realizzazioni di sogni,anche i sogni erano piu' semplici ora utto sembra che altri preconfezionano le nostre vite e i nostri sogni.Un Saluto
La prima cosa che ho notato della mia foto sono state le scarpe...però erano bei tempi, senza aggeggi infernali e con le figurine. Grazie per i vostri bei commenti, Giancarlo e Daniela.
Vivere quegli anni, caro Vincent, è stato il più grande avvenimento che potesse capitare ad un essere umano: IRRIPETIBILE! Testo sincero e riflessivo che fa da portale ad un mondo che esiste solo nella nostra fortunata memoria! Bravissimo.
Grazie Sir, riflettevo su come siamo cambiati e sui tempi moderni che sono diventati più oppressivi e condizionanti.
Si stava meglio quando si stava peggio? Il professor Galimberti, che personalmente apprezzo molto, sostiene che cinquant’anni fa i giovani avevano il futuro davanti che li attendeva. Quasi già apparecchiato. Ora i giovani vivono depressi e allo sbando da un futuro che sembra non offrire nulla.
Oggi il futuro è meno apparecchiato, si respira insicurezza, comunque dipende anche dai contesti. Ciao Mark.
Bel testo. Siete già abbastanza soli... tt col naso su quei cazzo di cell... Ognuno è solo nel mondo :( - figuriamoci nel tempo che verrà!
Grazie mister Gabry...noi umani siamo tutti soli ma comunichiamo con tutti, ti sembra poco?