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Pubblicata il 13/10/2022
C'era una volta una  donna,
che avendo già sofferto ...
amava...
portando dentro il cuore  ogni
sorta di antidoto, per paura...
paura di  essere ancora
morsa da serpenti.
E più aveva paura di essere
morsa da serpenti,
più si avvelenava. 
E più si avvelenava,
più non riusciva ad amare.
E più non riusciva ad amare,
più diventava insensibile
all'amore.
E più diventava insensibile
all'amore,
più desiderava amare.
E più desiderava amare
più aggiungeva altri nuovi
antidoti.
Che viveva...
portando dentro il cuore
ogni tipo di medicine, bende...
per paura...
paura di essere ferita ancora.
E più aveva paura di essere ferita,
più si feriva.
E più si feriva, più non riusciva
a vivere.
E più non riusciva a vivere,
più desiderava morire.
E più desiderava morire,
più cercava allora di vivere,
aggiungendo altre medicine,
bende alla sua scorta...
A volte c'era chi,
incontrandola, cercava
di proporle le sue cure,
credendo che non essendo
come lui, una persona
comunque, avevava
bisogno di essere curata,
oppure derisa oppure con
indifferenza trattata
e pur se erano convinti di
vederla in realtà
non la vedevano...
Perché il suo era un male,
visibile solo a chi sapeva
essere, vedere oltre e
quando lei incontrava
chi sapeva essere,
vedere oltre,
buttava via un antidoto,
poi una benda,
sostituendoli
con la carezza della loro
anima, con cui imparava
a lasciarsi accarezzare
e al tempo stesso ad
accarezzare...
piano piano fidandosi
di nuovo, scoprendo di chi
sa essere, vedere oltre,
la natura, la profondità,
la rarità e la bellezza.
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Molto bella e vera. Ciao Lucy60.

il 13/10/2022 alle 09:50

Grazie Miraer, un caro saluto.

il 13/10/2022 alle 10:23

Notevoli versi risaltano su felice pergamena ! Ciao Lù

il 13/10/2022 alle 18:36

Grazie, ciao Sir :-)

il 13/10/2022 alle 20:24