A volte considerando le persone come oggetti, oggetti che si amano, di cui si pensa non si possa fare a meno, credendo che qualcuno stia portando via quell'oggetto che lo si riteneva assolutamente proprio,
si diventa pronti a tutto, senza pensare alle conseguenze, fino a voler distruggere l'oggetto stesso pur di non appartenere a un altro...
a volte considerando le persone come oggetti e non riuscendo più a vedere la persona in quell'oggetto, si stupisce che proprio quell' oggetto possa poter avere, volere una vita propria, non vivere di luce riflessa, di voler andare via, di voler non essere più né suo né di nessun altro e allora reagisce con forza, come di fronte ad una insopportabile provocazione, con altrettanta rabbia, violenza o con un insopportabile senso di sconfitta...
a volte nel considerare le persone come oggetti, come dai più antichi albori, culture e religioni hanno aiutato a considerare, si crede, mentre si fa soffrire, di provare
chissà quale sofferenza...
a volte nel considerare le persone come oggetti, si dimostra invece che si sa solo "possedere" e non si sa più "essere",
che ciò che si era perso non era "l'oggetto" in sé, ma se stesso.