Si lascia,
inevitabilmente,
l'oasi
del tempo,
l'oasi della
gioventù
e si scende,
prima
piano, piano,
poi
velocemente,
cercando
di divincolarsi
ognuno
a modo suo,
fino ad
esserne
inghiottiti
del tutto,
inesorabilmente,
dentro le
sabbie mobili
del tempo.
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