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Pubblicata il 01/10/2022
Con mani colme di solitudine
nutro l'anima mia, ribelle.

E non c'è luce
che possa riscaldarla
né voce che, seppur vicina,
la raggiunga.

Cerco
negli anfratti più nascosti del mio essere
quella leggerezza d'anima che
nascendo, ho perso.
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La solitudine o il bisogno di solitudine, sembra essere la condizione indispensabile per ripercorrere a ritroso quella "strada" che così lontano da noi stessi ci ha condotto. Condivido. Un saluto Acquarius.

il 01/10/2022 alle 21:30

Profonda.. molto bella! Ciao Daniela :-)

il 02/10/2022 alle 00:21

...La tua anima ribelle fa risplendere i tuoi meravigliosi occhi...ciao Daniela!!!!... ad astra per aspera...

il 02/10/2022 alle 09:10

Mi fa riflettere la terza strofa: nascendo perdiamo una leggerezza perché emergiamo dalle acque in una realtà pesante, dove anche noi abbiamo un peso: il peso di una materia che non comprendiamo, ed è la non comprensione che fa aumentare il peso della materia. Insomma, è una valanga che rotola e diventa sempre più pesante e spetta a noi alleggerire il tutto, con i nostri mezzi e le nostre risorse forse limitate, forse illimitate.

il 02/10/2022 alle 10:29

Il tuo testo sembra quasi scritto per me... in esso mi sono persa e.....ritrovata.

il 02/10/2022 alle 13:31

Si percepisce sofferenza,anche se alcune persone trovano nella solitudine le risposte che cercano.Bella.Saluti.

il 02/10/2022 alle 17:40

Grazie a tutti

il 03/10/2022 alle 20:19

Bella, vera, intensa. Ciao Acquarius

il 08/10/2022 alle 18:38

Ciao Lucy, grazie

il 08/10/2022 alle 20:54

Un fiore così bello non perde mai la leggerezza!

il 09/10/2022 alle 19:48

Dolce Gabry :)

il 11/10/2022 alle 19:20

un ago infilato di filo trasparente tiene appeso il tuo cuore... è l'ora che tu torni libera... ci conto sei una grandissima poetessa...

il 01/11/2022 alle 23:59

Dolce visir : ***

il 02/11/2022 alle 13:42

Grazie Efisio

il 26/12/2022 alle 19:40