Riscattare la vita,
attorniarsi di un gruppo di sodali illuminati
-a questo punto non saprei se umani
o alieni trasmigrati!-
insieme investigar giocondamente
l'eterno “come”, il “perché”, il “quando”
e il “dove”, senza ottusi confini,
senza rigidità di appartenenze
della razza, del sangue,
senza stereotipati schemi precludenti
l'avventura dell'oltre.
riscattare la vita
in un connubio di giuste dosi,
tra un tuffo lieve nella speculazione filosofica
e la poesia di una schietta risata,
bevendo a larghi sorsi aria pulita
insieme al proprio drink esistenziale.
senza remora alcuna disquisire
di trascorse esperienze, di emozioni,
di temerari inauditi progetti.
riscattare la vita
nell'amorosa degustazione
dell'arcana bellezza dell'Inutile,
beffando quindi, con sapiente ironia,
competizioni e trappole dell'ego.
e riempirsi lo sguardo di colori
-osannanti creature della luce-
e poi offrire all'udito -immenso om-
musicali silenzi.
riscattare la vita
viaggiando insieme,
ciascuno nel suo libero sentiero,
sfilandosi l'impaccio dell'involucro
fatto di sorpassate consuetudini
e poi intonare ad una voce sola
-sfida dell'impossibile-
un magnificat!
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