E adesso,
se non lo hai
ancora fatto,
cancellami,
non stare
ancora lì a pensare,
a concedermi
il tuo tempo,
alla velocità
che senti,
in modo svelto,
come si fa
con un segno
di matita,
che distrattamente
viene impresso,
rovinandone
il disegno,
come si fa
con un inutile e
fastidioso tratto,
cancellami,
lentamente,
come la scritta
su un vetro,
foglio impregnato
d'alito,
che piano piano
per sua natura,
si trasforma,
scivolando giù,
in gocce d'acqua,
simili a delle
lacrime
che scendono
dal vetro,
perché io...