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Pubblicata il 20/08/2022
Rammemorando
dei
miei molti me
l’inenarrabile cimento
alla
nuda
grazia di esistere
infine
mi inchinerò.

sarà
come
nascere una seconda volta
abbandonando
le raccolte acque di un grembo
per
inesplorati abissi.

profondissimi
ma
intimi e familiari
come se
d’ogni mio sentire
confinato
nel recinto ancestrale dei ricordi
o
sperduto e frammentato
nei labirinti probabilistici di un ignoto domani
mai
avessi smarrito
il filo.

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ognuno di noi ospita in se una strana famiglia di esseri che, nella sequenza del tempo lineare, sembrano averci preceduto o non essersi ancora manifestati. Nell’eternità dell’Attimo, sola indubitabile realtà, sono invece a noi compresenti, a tal punto da essere proprio "Noi", un essere dai molti occhi, dai molti cuori, dai molti ricordi, forse inenarrabili ma strettamente legati da un unico filo di coscienza. Il giorno in cui saremo in grado di vivere nella nostra carne questa insolita, molteplice unità, saremo sopraffatti dalla "nuda grazia di esistere".
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Una strana famiglia di esseri, con personalità molto diverse, e diversi approcci nei confronti degli affetti e del coraggio. La "nuda grazia di esistere" a volte risente del peso specifico di questo fardello, ma è solo il peso dell'Attimo che comprende anche la leggera pesantezza di un tempo compresso nello spazio di un "Noi".

il 21/08/2022 alle 07:47