all'ingresso
uno zerbino
un gatto nero morto
poi le case poste
in geometria di delirio
il lungo viale
una fila di imbuti
e ai lati rigagnoli
di vino con mosche
intrappolate
il freddo così pungente
che appallottava i passeri
su davanzali dove nessuno
affaccio l'occhio vide
e immaginò
nel battere i denti
lasciai un pensiero
che non mi sarei mai più
ripreso indietro
... anche all'inferno
c'è crisi energetica
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da:Vetriolo