Qualcosa di veloce attraversa questi versi, sembra un serpente. Come se, nell'immobilità assoluta, restasse l'impronta di qualcosa ch'è passato velocissimamente. Poi, l'incubo reale della chiusa. E' questa realtà che ci lascia di stucco, con la ragione a disegnare sbarre.
Luce ed ombra nello stesso spazio per fare l'intero, con uno sguardo che sempre stimola a spingersi più a fondo nella ricerca. La interpreto in questo modo. Un saluto.
Quel "Pu***na lo ometteri. Queste parolacce gratuite, dai Aslai!