Seduto su una vecchia poltrona,
immerso in una calma apparente,
penso :
… Troppo presto è arrivata
la sera, con la sua penombra,
le mie perplessità unite
al rilassamento, fisico
per la trasformazione del corpo
e mentale per la paura del dolore …
poi appare la tristezza
mentre lascio volare i sogni,
sogni cullati per anni nel cuore,
ma non abbastanza per realizzarli.
vorrei che questa mia sera
viaggiasse lenta, lenta
come una vecchia barca
che il mare premuroso coccola
nell’accompagnarla verso riva.
e allora mi guardo le mani
ormai stanche e grinzose;
le stringo forti al petto
come per ringraziarle
per le carezze elargite,
per le lacrime asciugate
e per esser state mie
compagne nella preghiera.
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