S’invola di giorno, di notte,
inonda l’anima con la sua pioggia incessante
scalfendo la mia solitudine ribelle.
la gioia tace dopo la vendemmia,
il dolore inghiotte il silenzio,
l'alba si dischiude furtiva
sulle lacrime di un cigno.
nel grembo di questa stagione fugace
tutto è serena illusione, a volte dolce vertigine
quando il vento del piacere appaga la vita
scolpendo la sua eco sulla pelle.
l'impermanente si nasconde dietro la luna argentata,
poi si aggrappa all'orizzonte dei miei occhi
che si chiudono sotto la carezza del passato,
il tempo annusa la Terra,
le dita del mare danzano sui tasti di un pianoforte.
un lampo scende dal cielo,
e infila la sua lama vibrante nei miei sogni:
È la libellula che fugge via
sulle ali fragili ma agili,
per rientrare nell’ordine delle cose
del suo eterno ritorno.
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